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Piaghe da decubito

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A causa dell’invecchiamento della popolazione, le piaghe da decubito diventano una malattia sempre più comune. L’invecchiamento della società è un problema globale per cui la cura dei familiari anziani e disabili, e l’adattamento ai bisogni speciali che ciò implica, tra l’altro il trattamento delle piaghe da decubito, sono diventati un’attività quotidiana nelle famiglie.

Ovviamente, un incidente inaspettato o uno stato di immobilizzazione a letto può accadere non solo a persone appartenenti alla generazione anziana, quindi la cura professionale, domiciliare o istituzionale dei pazienti che devono affrontare le piaghe da decubito costituisce un compito importante indipendentemente dall’età. È dunque importante conoscere le caratteristiche delle piaghe da decubito: le cause che le provocano e le raccomandazioni terapeutiche.

Che cosa sono le piaghe da decubito?

Chiamate “decubitus” nel latino, le piaghe da decubito sono note anche come ulcere da pressione. Ne usiamo dunque varie denominazioni. Le piaghe da decubito sono lesioni locali della pelle e dei tessuti sottostanti e rispettivamente, le necrosi causate da compressione prolungata, forza di taglio, attrito o una loro combinazione.

Di solito si devono affrontare durante la cura di pazienti costretti a letto a lungo termine. Si parla di piaghe da decubito “coperte” quando i tessuti più profondi sono già morti ma la ferita è ricoperta da un sottile strato di pelle. Questo tipo delle piaghe di decubito si verifica principalmente nel caso di lunghi interventi chirurgici in anestesia generale.

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Quali sono le cause delle piaghe da decubito?

I pazienti costretti a trascorrere lunghe giornate o settimane a letto purtroppo sviluppano molto facilmente le piaghe da decubito, soprattutto se la loromobilità è limitata. Particolarmente a rischio sono i pazienti anziani, quelli paralizzati e vittime di incidenti (alla colonna vertebrale o al bacino), i malati gravemente debilitati e coloro che soffrono di sclerosi multipla o ictus.

Lo sviluppo di piaghe da decubito può essere ulteriormente favorito dalla sudorazione durante la febbre poiché la pelle diventa permanentemente umida. Questo processo porta al deterioramento delle difese naturali della pelle che provoca l’insediamento di vari microrganismi patogeni sulla superficie.

Il decubito si verifica spesso, per i danni ai vasi sanguigni piccoli, nelle persone diabetiche e nei pazienti che soffrono di problemi cardiovascolari. Le piaghe da decubito possono essere causate anche da varie protesi o dalla carrozzina, a causa dello stato immobilizzato del paziente in sedia.

In quanto tempo si formano le piaghe da decubito?

Le piaghe da decubito compaiono sui punti del corpo sdraiato esposti a una pressione sostenuta, dove i piccoli vasi sanguigni vengono compressi a lungo. I tempi di sviluppo dipendono dunque da tale pressione: maggiore è la pressione, prima si possono sviluppare le piaghe da decubito e anche più rapidamente peggiorano i sintomi. Le piaghe possono formarsi già dopo un giorno, ma di solito ci vogliono più giorni, o anche una settimana, per il verificarsi del primo stadio. Un fattore rilevante è anche l’età del paziente.

A causa della pressione, è impedito il normale flusso di sangue ai tessuti più profondi, con conseguente mancanza di ossigeno. Quindi, nell’area interessata vengono prodotte tossine che porta alla proliferazione di agenti patogeni che infine risulta nella morte parziale o totale delle cellule e del tessuto.

La frizione e gli stimoli fisici possono peggiorare ulteriormente le piaghe da decubito: bisogna procedere con molta cura allo spostamento, alla vestizione o al lavaggio del paziente.

La diagnosi delle piaghe da decubito si basa sull’osservazione della superficie cutanea: 
viene esaminato se appaiono lesioni o ulcere sulla pelle dei seguenti parti del corpo:

• spalle
• zona sacrale
• fianchi,
• gomiti
• talloni.

Sintomi

Come riconoscere le piaghe da decubito iniziali

Le piaghe da decubito si presentano inizialmente come aree di pelle arrossata e infiammata. Queste si trasformano rapidamente in ferite che provocano prurito, bruciore e un dolore crescente. La gravità dei sintomi e la sensazione di disagio dipende dallo stadio della condizione.Secondo la pratica internazionale la gravità delle piaghe da decubito va determinata in base alla profondità della lesione.

Si conoscono quattro stadi di piaghe da decubito ben distinguibili, effettivamente illustrati anche dall’immagine seguente:

Gli stadi delle piaghe da decubito

I sintomi delle ulcere da pressione variano da stadio a stadio. Prima si presta attenzione ai sintomi, più efficace è la guarigione.

Stadio 1

Appare il rossore, che scompare alla pressione con un dito, per poi riapparire dopo un po’ di tempo. La pelle è calda al tatto, assottigliata, vulnerabile e il paziente avverte dolore.

Nelle persone di colore, lo scolorimento, il calore, l’edema e l’indurimento della pelle possono essere considerati segni indicativi.

Stadio 2

Perdita di pelle parziale sulla superficie cutanea, sotto di essa o in entrambi. La pelle è calda e danneggiata, e dunque nella zona interessata si sente dolore. L’ulcera è superficiale e clinicamente si considera un’abrasione o una vescica.

In questo stadio, le piaghe da decubito ancora possono essere trattate molto efficacemente, evitando lo sviluppo di piaghe da decubito profondi e ulcerose. In mancanza di intervento, invece, la condizione entro breve tempo raggiunge il terzo stadio, difficilmente curabile. 

Stadio 3

Alla terza fase si verifica una perdita cutanea a spessore totale e si crea la ferita che è difficilmente trattabile.  Perciò è molto importante la prevenzione per evitare il terzo stadio.

Avviene una perdita di pelle di grande quantità e la necrosi – la pelle scompare e sono danneggiati anche i tessuti sottostanti. Il danno si può estendere fino alla membrana muscolare ma non la attraversa. Una caratteristica clinica dell’ulcera è la presenza di sottominature dei margini della ferita e la formazione di crateri o cavità.

In caso di un’infezione, la zona interessata si infiamma e provoca un dolore crescente; la ferita si estende e inizia una secrezione intensificata. Le piaghe a decubito infette sono una cosa molto seria: in questo caso il medico di solito prescrive un trattamento antibiotico.

Stadio 4.

Questa fase è caratterizzata da un’assoluta mancanza della pelle con distruzione estesa a profondo e con la necrosi tissutale che può coinvolgere danni a tendini, muscoli e ossa nella data zona. In questo stadio delle piaghe da decubito, le ossa diventando visibili. 

La piaga grave comporta una ferita aperta, perció deve assolutamente essere fatto ogni sforzo contro l’infezione della stessa, poiché un’infezione non solo impedisce la guarigione ma alcuni microrganismi patogeni possono causare un problema ancora più grave. È rara ma non impossibile la morte del paziente per una piaga da decubito infetta.

È importante mantenere una normale circolazione sanguigna. Ciò può essere ottenuto principalmente eliminando la pressione, ma il flusso di sangue della cute può essere notevolmente migliorato perriposizionamento e movimentazione del paziente, ginnastica terapeutica e massaggio eseguibili a letto, prestando cura inoltre al trattamento regolare delle aree vulnerabili alle piaghe da decubito.

Le erbe medicinali possono svolgere un ruolo complementare nella prevenzione e cura delle ulcere da pressione; ciò è confermato anche dal protocollo professionale nazionale riguardante la valutazione di rischio, prevenzione e cura delle piaghe da decubito.

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Trattamento: pratiche per alleviare le ulcere da pressione

È meglio prevenire le piaghe da decubito – dove il dermolex gel può essere di grande aiuto. Ma se le piaghe si sono già formate, è assolutamente necessario prevenirne l’ulteriore allargamento.

Affinché il trattamento sia efficace, l’infermiere o il medico deve occuparsi del paziente più volte al giorno. Richiede una particolare attenzione la movimentazione dei pazienti immobilizzati.

Il trattamento è determinato anche dalla parte del corpo interessata. Per esempio, le ulcere sul tallone possono essere trattate utilizzando dei cuscini appositi che riducono la pressione esercitata sulla pianta del piede e sul tallone.

Prima di tutto va eliminata la pressione che causa le lesioni. Perciò bisogna muovere le parti del corpo almeno ogni 1-2 ore, attivandole. È meglio che il paziente sdraiato si riposizioni ogni 15 minuti (se possibile).

È consigliato utilizzare gli appositi ausili antidecubito per ridurre la pressione. Tali prodotti sono stati ideati appunto per alleviare il carico.

Le ferite devono essere fasciate regolarmente, in modo sterile, cambiando il bendaggio umido più volte al giorno. Bisogna evitare l’uso delle soliti polveri cutanee e creme, perché queste bloccano l’ossigeno rendendo più difficile la guarigione della ferita. 

Può essere appropriato ridurre il dolore del paziente che rientra nella competenza del medico curante. Quest’ultimo può anche prescrivere un trattamento antibiotico per prevenire le infiammazioni.

Nei casi di ulcere a decubito gravi, purtroppo, è spesso inevitabile la rimozione del tessuto necrotico per intervento chirurgico.

Anche la fisioterapia può aiutare molto a migliorare la condizione. L’obiettivo è muovere e rinforzare i muscoli e favorire la circolazione.

Durante il trattamento bisogna considerare anche le caratteristiche della pelle: vanno esaminati sensibilità, secchezza, rossore, screpolatura ecc. 

Prevenzione delle piaghe da decubito: dermolex gel antidecubito 

La prevenzione antidecubito richiede un’attenzione accurata per poter migliorare quanto prima la qualità di vita del paziente. La prevenzione è favorita non solo dall’esercizio e cambi di posizione regolari ma anche dall’uso di creme e gel antidecubito.

Un altro aspetto importante per la prevenzione è il rafforzamento della pelle sottile: in caso di pazienti aventi la pelle delicata e sottile, è consigliabile procedere in tempo a rinforzarla per ridurre il rischio della formazione di ulcere.

Potete informarvi sulla prevenzione delle piaghe da decubito e sull’uso del dermolex gel rigenerante cliccando sul link.

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